Nel 1933, venne realizzato un Albergo diurno la cui costruzione era stata prevista fin dal 1916. L’Albergo diurno fu costruito per rispondere, come in molte città italiane ed europee, alle esigenze di residenti, pendolari e viaggiatori, con funzioni igieniche e sociali.
Si scelse piazza Mazzini, centrale e frequentata, luogo d’incontro e di manifestazioni sociali e culturali, per la costruzione dell’Albergo diurno perché ritenuta la più adatta all’accoglienza.
L’albergo diurno fu costruito completamente sotterraneo, occupando tutta la superficie sotto il marciapiede, per non turbare l’equilibrio della piazza e il verde presente. All’Albergo si accede tramite una scala nell’angolo sud est del giardino.
Si prestò molta attenzione alle tecniche costruttive, per la natura acquitrinosa del sottosuolo modenese, prevedendo tutte le strutture in cemento armato, al sistema degli scarichi e delle fognature, al sistema di areazione, alla quantità e qualità degli ambienti.
Dalla scala si scende alla sala d’ingresso dove si trovava il banco della cassiera e il deposito bagagli. Da qui si accede direttamente alle sale per le parrucchiere per signora e alle sale dei barbieri, al pedicure e alla manicure, al lustrascarpe.
Dalla sala d’ingresso partono due corridoi dai quale si accede alle sale da bagno e da toletta, di prima e seconda classe, e ai gabinetti semplici. In fondo ai corridoi sono posti i locali di lavanderia e stireria, il guardaroba e i locali tecnici. Per tutti i servizi si era previsto l’utilizzo dell’energia elettrica, compreso l’impianto di riscaldamento. Il rivestimento delle pareti è in piastrelle di ceramica di Sassuolo per un’altezza di 2 metri e mezzo, mentre i pavimenti sono in cemento granigliato. Trecentosessantamila lire fu all’epoca il costo dell’opera.
L’albergo diurno è chiuso al pubblico da oltre trent’anni.