30/01/2014

ALLUVIONE / 3 – “BENE 19 MILIONI PER IL NODO IDRAULICO”

Ma l’assessore Arletti ha ricordato che ne servirebbe oltre 63 per Secchia e Panaro

Per scongiurare il rischio idrogeologico a Modena negli ultimi anni sono stati effettuati o sono in corso di realizzazione interventi per complessivamente 25 milioni di euro, ma nei tratti di pianura di Secchia e Panaro servirebbero interventi per oltre 63 milioni e ulteriori otto per il tratto montano.

Emerge da quanto affermato oggi, 30 gennaio, in Consiglio comunale dall’assessore all’Ambiente Simona Arletti che ha risposto a diverse interrogazioni consiliari sull’alluvione.

L’assessore ha ricordato che l’Accordo di programma per la mitigazione del rischio idrogeologico, siglato nel 2010 con il ministero dell’Ambiente sulla base di uno studio di fattibilità della Regione Emilia Romagna per la sistemazione idraulica del Secchia, ha previsto interventi per oltre 18,8 milioni di euro. Di questi, oltre 13 milioni messi a disposizione da Regione e Aipo hanno permesso lavori di manutenzione straordinaria diffusa lungo Secchia e Panaro per più di 4 milioni di euro e l’installazione delle paratoie mobili della cassa del Panaro per quasi 2 milioni. Inoltre è in corso il completamento del diversivo Martiniana per altri 4 e gli espropri per la cassa di espansione del Naviglio ai Prati di San Clemente per circa 2,5 milioni. “I 5 milioni e mezzo di euro previsti dall’Accordo come risorse statali sono in larga parte destinati all’ampliamento della Cassa di espansione del Secchia: la progettazione è in fase avanzata e siamo in attesa del trasferimento delle somme da parte del Ministero”, ha affermato Arletti ricordando che l’Accordo di programma prevede anche ulteriori 2,15 milioni di euro ancora in attesa di copertura statale da destinare al miglioramento della confluenza Naviglio–Panaro e a opere di ottimizzazione della cassa di espansione del Secchia.

“Complessivamente – ha continuato l’assessore - parliamo di interventi per oltre 25 milioni di euro, di cui per oltre 1 milione realizzati in seguito al sisma e per 3,4 milioni per manutenzione effettuata da Aipo, tra cui anche quella sul tratto in cui si è aperta la falla, dove gli interventi di manutenzione erano stati conclusi a dicembre 2013. Ma sull’intero territorio regionale servirebbero interventi per 280 milioni di euro di cui oltre 63 per i tratti di pianura di Secchia e Panaro, a cui si possono aggiungere ulteriori 8 milioni per il tratto montano”.

L’assessore ha anche fatto sapere che una settimana prima dell’alluvione, la Giunta Regionale ha approvato una delibera con cui si propone al Ministero il finanziamento di 16 milioni per nuovi interventi per la sistemazione del nodo idraulico di Modena; altri 3 sono stati richiesti con una deliberazione del 30 gennaio, per un totale di 19 milioni per costruire un Piano straordinario di interventi sul nodo idraulico, immediatamente cantierabile. “Durante la visita alle aree alluvionate – ha quindi sottolineato - il ministro Andrea Orlando ha annunciato che i 19 milioni aggiuntivi ci sono e i progetti saranno finanziati nell'annualità 2014, poiché queste opere erano state indicate come priorità già da prima”. L’assessore ha quindi spiegato che le risorse chieste al Governo dalla Regione sono indispensabili per l’adeguamento dei manufatti principali della cassa di espansione del Secchia (10,3 milioni); la manutenzione straordinaria delle arginature a valle della cassa del Secchia e del Panaro (6,7 milioni), della briglia selettiva della cassa del Panaro (850 mila euro) e interventi lungo il Panaro a monte della cassa di espansione (1,15 milioni).

Inoltre, per il parco del Secchia, è stato attivato uno studio di fattibilità chiesto dai Comuni interessati, tra cui Modena, che dovrebbe fornire entro l’anno dati precisi.

Infine, per quanto riguarda la Direttiva europea in materia di gestione del rischio da alluvione, l’assessore ha riferito che il Secchia è stato scelto come bacino pilota per la complessità dei fenomeni alluvionali che vi hanno luogo e che le mappe di pericolosità e rischio del Secchia, già esistenti, costituiranno parte del progetto di Piano di gestione delle alluvioni da adottare entro giugno 2014. “Ciò che ci richiede l’Europa – ha ribadito - non è che uno dei tasselli del complesso quadro di misure che già da anni sono in essere nel territorio regionale. Tra le azioni messe in campo – ha continuato - anche la posa delle paratoie sulla cassa di espansione del Panaro, che è stata fondamentale per gestire quest’emergenza”. In merito al collaudo idraulico a cui dovranno esser sottoposte secondo la richiesta dell’ufficio dighe, l’assessore ha precisato che la procedura è in carico ad Aipo che ha sottoposto all’Università di Parma la realizzazione di studi di modellazione idrauliche su cui basare il collaudo che implicherebbe l’invasamento di circa 25 milioni di metri cubi di acqua.

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