Il Centro prelievi di Modena est rimarrà per ora nell’attuale sede all’interno del Palazzetto dello Sport e resterà nel quartiere anche dopo il trasferimento della Medicina dello sport. L’Amministrazione e l’Azienda Usl stanno già lavorando per individuare una collocazione alternativa, sempre a Modena est, che risponda il più possibile a criteri di centralità, accessibilità e complessiva efficienza negli aspetti logistici.
Lo ha confermato l’assessora al Welfare Giuliana Urbelli rispondendo in Consiglio comunale, giovedì 11 maggio, all’interrogazione proposta da Vincenzo Walter Stella di Art.1-Mdp, sottolineando che “il Centro rappresenta un servizio molto apprezzato e di grande rilievo, non solo sanitario ma anche sociale, per i cittadini, specialmente anziani. Un servizio per cui riteniamo che la capillarità e la vicinanza al quartiere, che tra l’altro è uno dei più popolosi, sia essenziale”.
Contestualmente all’interrogazione, è stato discusso e approvato all’unanimità dall’Assemblea un ordine del giorno, presentato ancora dal consigliere Stella, che invita l’Amministrazione ad attivarsi affinché il Centro prelievi di Modena est “non venga definitivamente dismesso una volta che saranno state ultimate le nuove sedi della Casa della salute e della Medicina dello Sport presso l’R-Nord” e, nel caso in cui non possa rimanere nella sede attuale, a “ricercare insieme all’Azienda Usl, locali alternativi idonei sempre nell’ambito del quartiere di Modena est”.
Intervenendo nel dibattito, il consigliere Stella ha ringraziato per la conferma “che sarà di sollievo ai cittadini, anche per il fatto che verrà studiata una soluzione che permetterà di far rimanere il Centro prelievi al servizio del quartiere”. “Situazioni come questa dimostrano che in sanità non tutto quello che è economico è anche giusto”, ha aggiunto Paolo Trande per il quale “nel rapporto costi-benefici va valutato tutto e, se calcoliamo tutti gli elementi in gioco, la convenienza di mantenere il centro prelievi di Modena est risulta chiarissima”.
Per il Pd, Antonio Carpentieri ha sottolineato che “cittadini, assemblee di quartiere e gruppi consiliari hanno agito uniti per ottenere l’obiettivo di mantenere un servizio di qualità molto alta. È anche da servizi territoriali che offrono prestazioni di base come il prelievo del sangue che emerge la qualità di un servizio sanitario”.
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