È in programma lunedì 1 maggio alle 18.30 la funzione che sancirà la conclusione dei lavori di ripristino della chiesa di San Barnaba in via Carteria a Modena, edificio di proprietà comunale danneggiato dal terremoto del 2012, in uso alla parrocchia di Sant’Agostino.
A celebrare la Santa Messa sarà l’arcivescovo di Modena monsignor Erio Castellucci, insieme al parroco di San Barnaba e Sant’Agostino don Graziano Gavioli, e alla funzione prenderà parte anche il sindaco Gian Carlo Muzzarelli. Accompagnerà la liturgia il coro folk San Lazzaro.
I lavori hanno avuto un costo di 220 mila euro finanziato con le risorse regionali per il sisma, hanno preso il via lo scorso settembre e sono terminati in marzo, in anticipo rispetto al cronoprogramma. Per tutto il periodo del cantiere comunque la chiesa è sempre rimasta agibile e aperta ai fedeli creando quindi il minor disagio possibile. Nei giorni scorsi sono inoltre stati eseguiti anche alcuni lavori di abbattimento delle barriere architettoniche all'ingresso principale resi possibili grazie alla donazione di una parrocchiana.
La chiesa è stata costruita nel 1660 su una precedente chiesa medievale e vi sono conservati dipinti e arredi di epoca barocca, ornamenti in marmo e in scagliola. La volta è affrescata da Sigismondo Caula e Jacopo Antonio Mannini. Restaurata nel 1838, le pitture rappresentano episodi della vita di San Francesco di Paola.
I lavori, prevalentemente di tipo strutturale oltre ad alcuni interventi di finitura strettamente connessi, sono stati volti a riparare i danni prodotti dal sisma, a eliminare le attuali vulnerabilità e a migliorare il livello di sicurezza sismica dell’edificio senza modificare lo schema di funzionamento originario né l’aspetto esteriore. Le vulnerabilità dell’edificio emerse riguardavano in particolare le parti esterne dell'edificio e i sottotetti: la facciata, le pareti laterali dell’aula, le volte, i timpani (frontale, posteriore e intermedio), la copertura e i volumi annessi (incluso l’ex convento). Nella realizzazione degli interventi si è cercato di produrre il minimo impatto sul manufatto storico, privilegiando modalità di intervento reversibili e a basso impatto, e i lavori sono stati effettuati secondo le prescrizioni previste per gli edifici sottoposti a tutela.
Le opere effettuate hanno riguardato, in particolare, la posa di fibre metalliche e di controventature metalliche nei sottotetti, il miglioramento delle connessioni degli elementi costituenti le capriate lignee, il consolidamento della volta del presbiterio mediante fibre di carbonio, il consolidamento della cupola della sagrestia mediante fibre metalliche, il fissaggio di elementi decorativi come stucchi, statue e altro.
Nel corso degli anni la struttura è stata oggetto di due interventi di consolidamento (nel 2003 sulla chiesa, nel 2013 sul campanile), che sono da considerarsi stralci di un intervento complessivo di miglioramento sismico progettato nel 2001 non completamente realizzato. L’intervento da poco concluso ha avuto come obiettivo riparare i danni da sisma e al contempo dare compimento alle opere non ancora realizzate, tenendo conto dell’evoluzione normativa e tecnologica che c’è stata negli anni.
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