Il Consiglio comunale di Modena ha approvato la riorganizzazione delle cinque commissioni consiliari. Anche in seguito alla costituzione del nuovo gruppo Art.1-Mdp e con l’obiettivo di garantire una migliore rappresentatività, è stato introdotto un criterio uguale per la formazione di ciascuna commissione i cui componenti passano da 17 a 19 consiglieri. La riorganizzazione è stata approvata con il voto a favore Pd, Art.1-Mdp, FI; Per me Modena, CambiaModena, Idea-popolo e libertà e quello contrario del Movimento 5 stelle.
Le commissioni consiliari sono cinque: Risorse finanziarie, umane, strumentali e affari generali; Servizi culturali, sociali, educativi, sport e tempo libero; Programmazione e assetto del territorio, sviluppo economico e tutela ambientale; Affari istituzionali; Controllo e garanzia. Come previsto dallo Statuto del Comune di Modena, nelle commissioni ciascun gruppo politico è rappresentato proporzionalmente (il Consiglio ha deciso per 8 componenti per il Pd; 3 per il M5s e Art.1-Mdp; 2 per FI e 1 per CambiaModena, Per me Modena, Idea-popolo e libertà) e i suoi rappresentanti dispongono di tanti voti quanti sono i componenti del gruppo in Consiglio comunale. Nelle delibere approvate dal Consiglio sono già contenuti i nomi dei rappresentanti individuati da tutti i gruppi consiliari sulla base della nuova composizione delle commissioni.
Nel dibattito che ha preceduto l’approvazione il M5s ha rimarcato la propria contrarietà all’aumento del numero dei componenti delle commissioni, “non motivato da necessità reali e che implica costi maggiori”, espressa anche in commissione capigruppo pur avendo acconsentito alla decisione assunta a maggioranza.
Gli altri gruppi consiliari hanno contestato al Movimento di aver cambiato la propria posizione tentando di smarcarsi da una decisione già presa. Allo stesso tempo hanno sottolineato il valore della partecipazione alle commissioni, “necessaria per approfondire e chiarire le questioni sulle quali i consiglieri saranno chiamati a decidere”.
Azioni sul documento