Dare valore alla scelta degli esercenti che hanno deciso di non installare nei loro locali slot machine e videopoker diffondendo la conoscenza e l’adesione al marchio “Slot free ER” promosso dalla Regione Emilia Romagna. È uno degli obiettivi del progetto “Insieme per la promozione del gioco sano e responsabile e del marchio Slot free ER” promosso dal Comune di Modena che, vincendo il bando della Regione, ha ricevuto un finanziamento di 8.500 euro, su un investimento totale di 31 mila euro, e che è in questi giorni in fase di avvio.
Il progetto, curato dall’ufficio Politiche per la legalità e le sicurezze del Comune di Modena, prevede come prima azione la promozione del marchio “Slot free”, una vetrofania che il Comune rilascia su richiesta degli esercenti che, con una dichiarazione, manifestano la volontà di non installare slot machine, video lottery terminal, o altre apparecchiature simili o di dismettere quelle già installate (istruzioni e moduli per la domanda si possono scaricare dal sito www.comune.modena.it/politichedellesicurezze/news/marchio-slot-free). L’obiettivo è di rilasciarne almeno cinquanta entro il 2017.
“È un atto – spiega Andrea Bosi, assessore con delega alla Promozione della cultura della legalità – che ha soprattutto un valore etico. Un segno, visibile a tutti, che testimonia che chi lo espone ha aderito concretamente, nella propria attività quotidiana alla campagna di sensibilizzazione contro la diffusione del gioco d’azzardo. L’Amministrazione considera infatti la lotta alle azzardopatie una priorità per il benessere della comunità”. Il progetto integra le azioni di sensibilizzazione e prevenzione del gioco d’azzardo patologico che il Comune di Modena ha sviluppato a partire dal 2012, con il coinvolgimento diretto dei gestori di attività e del tessuto sociale, associativo ed economico, come l’adesione al marchio Etico e tipico, del 2014, che tra i requisiti prevedeva appunto l’assenza nei locali di apparecchi per il gioco d’azzardo. Dal 2015 inoltre i bandi comunali che prevedono contributi per attività economiche escludono quelle che hanno apparecchi per il gioco d’azzardo e coloro che ricevono contributi sottoscrivono l’impegno a non installarne per cinque anni. Infine, annuncia l’assessore Bosi, “è in dirittura d’arrivo l’ordinanza, sollecitata anche da un ordine del giorno del Consiglio comunale, definita dopo un articolato percorso con le associazioni di categoria e dei consumatori, che disciplina gli orari di funzionamento degli apparecchi per il gioco d’azzardo”.
Nell’ambito del progetto saranno realizzate anche un’analisi qualitativa sui motivi che spingono i titolari di attività economiche a installare o non installare apparecchi per il gioco d’azzardo, sui vantaggi e gli svantaggi, su eventuali criticità e sulle possibili alternative, e iniziative di sensibilizzazione a scuola e sul territorio. In particolare si prevede la realizzazione di un evento di promozione del gioco sano, in una zona della città in cui la diffusione di apparecchi per il gioco d’azzardo risulta rilevante, e la promozione di feste di quartiere per valorizzare i locali “no slot”, inserendo il tema della sensibilizzazione sul gioco d’azzardo nei bandi per la concessione di contributi gestiti dai Quartieri, precludendo la partecipazione a soggetti che hanno installato apparecchi per il gioco d’azzardo.
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