Inserire nel Parco della Resistenza una stele a ricordo di Gina Borellini, Medaglia d’oro al Valor militare, prima modenese eletta in Parlamento nel 1948 quale simbolo dell’antifascismo nazionale, dando così anche risposta alla proposta che Anpi e altre associazioni fecero al momento della sua morte nel 2007.
Lo chiede il Consiglio comunale di Modena che, nella seduta di lunedì 30 maggio, in occasione della celebrazione del 70esimo anniversario del voto alle donne, ha approvato un ordine del giorno della maggioranza, illustrato dalla consigliera del Pd Federica Venturelli su “Le modenesi nella ricostruzione della democrazia e della comunità locale”. L'ordine del giorno ha ottenuto il voto favorevole di Pd, Sel, Fas-Sinistra italiana, Movimento 5 stelle, Per me Modena e CambiaModena. Astenuti Forza Italia e Idea-Popolari liberali.
Il documento propone che la Commissione Toponomastica “dedichi loro, nel caso non lo si sia già fatto, spazi pubblici, vie o piazze, per favorire la trasmissione delle loro vite esemplari alle giovani generazioni e per iniziare a colmare il grave gap esistente tra i nominativi maschili (874) e quelli femminili (39) nella toponomastica della nostra città, che purtroppo non si distingue dal resto d’Italia (su un totale di 10.514 toponimi, quelli dedicati agli uomini sono 4.708, pari al 44,77%, quelli dedicati alle donne soltanto 245, cioè il 2,33% del totale)”.
Con la mozione, il Consiglio si impegna inoltre a programmare nei prossimi 6 mesi, attraverso i presidenti delle Commissioni competenti e con il coinvolgimento dell’assessorato alle pari opportunità e altri competenti per materia, approfondimenti sullo stato d’attuazione delle politiche indicate nell’ordine del giorno “sulla piena applicazione della legge regionale quadro di parità in merito alla riforma dello Statuto (principi paritari nelle nomine della Giunta e degli organismi di II livello e per la costituzione di parte civile nei processi per violenza di genere)” e negli indirizzi dati alla Giunta (diffusione di una cultura paritaria, valorizzazione della storia delle donne, statistiche e bilancio di genere, scelte toponomastiche, progetti per prevenire la violenza sulle donne, completamento del restauro di Villa Ombrosa destinata a “Casa delle donne”). Al termine del percorso delle Commissioni, “potranno nascere documenti del Consiglio comunale per più aggiornati indirizzi nelle politiche comunali di pari opportunità e antidiscriminatorie, anche attraverso una riflessione del posizionamento della nostra città in termini di qualità della vita delle donne nel panorama nazionale e internazionale”.
La mozione ricorda infine le personalità emerse a Modena: Gina Borellini, Irma Marchiani, Gabriella Degli Esposti, Norma Barbolini, Antonietta Menozzi, Umbertina Smerieri, decorate al Valor Militare per il loro impegno nella Resistenza; Bice Ligabue, Clelia Manelli e Ilva Vaccari, prime elette nel 1946 in Consiglio comunale; Angelina Levi, Anna Pignedoli, Daria Bertolani Marchetti, Eugenia Gallitelli Montanaro, tra le prime docenti universitarie; Renata Bergonzoni, tra le prime avvocate modenesi, amministratrice locale e presidente di Arci, Donne e Giustizia e della Federazione della Casa delle Donne; Sorella Nellina Pellati Bianchi, Ivonne Poppi, maestra elementare, amministratrice locale e sindacalista.
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